mercoledì 17 febbraio 2010

Diario di bordo Sanremese- giorno 1

Buongiorno a tutti, Hitchartiani!
Chi vi scrive è Denise, e questa è la prima parte del diario di bordo della redazione in trasferta a Sanremo.
Dopo un viaggio stremante, lungo e abbastanza scomodo -partenza ore 23.50 di lunedì notte da Termini, carrozza da 6 con giovane ragazzo occhialuto che ride sotto i baffi a tutto ciò che diciamo; signore di mezz'età con ipod nelle orecchie volume 50 e canzoni imporoponibili, sedili scomodi che più scomodi non si può e mangiate notturne; cambio a Genova alle ore 6 di mattina, altre 3 ore di treno regionale che va come se fosse trainato da cavalli zoppi- arriviamo nella città dei fiori alle 9.30.

Nonostante la stanchezza(ok ok io ho dormito tutto il viaggio, ma sui volti dei miei compari Matolas, Samantha e Giulia posso leggere ancora adesso i segni della stanchezza), ci dirigiamo verso il nostro appartamento.
Bello,padrona di casa modello nonna Papera, tenera come una caramella mou, e annesso cana che abbaia continuamente.
Ora in effetti ha smesso. Chissà, magari gli han tirato una polpetta avvelenata.
Giusto il tempo di disfare le valigie (la prim donna, ovvero Matolas, ne ha una grande come il frigorifero della casa dove dormiamo, e ho detto tutto), e ci dirigiamo verso il TEATRO ARISTON "aaaaah" (qui nei miei sogni parte la musichetta di stupore, gli occhi si iluminano di una nuova luce e tanti puttini ballano nudi intorno a noi.)
Ok, ma il teatro dov'è?
Chiedere informazioni è quanto di più inutile, ci fanno girare come trottole.
Troviamo il teatro, ed è giunta l'ora di sfatare un mito: non è quel che sembra in tv.
Ma d'altronde, anche Gerry Scotti è molto più magro dal vivo che in tv.
Il teatro è situato in una vietta stretta, e sembra il cinema di Guidonia tanto è piccolino.
La scritta che in tv sembra gigante è in realtà mini.
Prendiamo i pass, ci fomentiamo non poco,e con un sorriso simil"bambino in un mondo fatto solo di caramelle e cioccolato" (cit. Matolas), cominciamo a fare il nostro lavoro.
Non abbiamo idea di come si faccia il nostro lavoro.
Dove siamo? Chi siamo? Da dove veniamo?
Domande esistenziali alla quale troviamo una risposta dirigendoci verso la sala stampa( a questo punto, nei miei sogni riparte la stessa scena del nostro arrivo all'Ariston).
Salto un lungo periodo fatto di ore interminabili in cui capiamo di dover usare tutti i nostri soldi nel cellulare per chiamare i manager dei cantanti in gara, e passo diretamente alla prima intervista sanremese: LUCA MARINO.
Luca è un giovane ragazzo che gareggia nella categoria "nuove proposte", ha un'allure da rocker-cantautore e gli occhi piccoli e pieni di luce.
Matolas lo intervista, lui risponde in maniera più che esauriente, chiacchiera di tutto, e per la foto di gruppo indossa addirittura la spilletta radio Luiss che gli abbiamo regalato.
Augurandogli un grande in bocca al lupo, ripartiamo verso casa.
Image and video hosting by TinyPic


Cambio di look per tutti e 4, direzione prima serata del festival.
E la mia cattiveria, finalmente, può uscire.
Ricordo a tutti coloro che stanno leggendo che ciò che scrivo è farina del MIO sacco, quindi se:
-insulto i vostri idoli,
-insulto le canzoni ei vostri idoli,
-insulto lo stylist dei vostri idoli,
-insulto chiunque, anche chi in realtà non sopportate, ma odiate gli insulti
prendetevela con me.

Cominciamo.
Matolas mi dice di avere fiducia, che si ok il festival dello scorso anno è stato un festivalONE e che è probabile che di festival così non ne rifaranno più, ma insomma, diamo un pò di fiducia ad Antonellina, magari ha un talento anche nella conduzione, non solo nel mangiar ravioli fritti.
Ma Antonella dov'è?
Per 20 minuti sul palco ci sono Bonolis e Laurenti.
Siamo tornati indietro di un anno?
Batture, risate, non risparmiano nessuno: Morgan, Mazza e Mazzi, tutti.
Bell'apertura, davvero, ma vorrei ricordare ai lettori che è ANTONELLA CLERICI la conduttrice.
E Antonellina, vestita come una mega fragolona candita con tanto di davanzale in bella mostra, scende dall'astronave post-futurista modernissima che prende il posto della tradizionale scalintata spacca-caviglia alle vallette coi tacchi 12.
Voto all'idea: meno 50.
Ma che è?
Tutti i fondi del festival sono stati spesi per sta mega cagata futurista, per evitare che Antonellina rotolasse come un bignè giù per le scale, e poi non si han soldi per gli ospiti internazionali?
Vabè.
Ciao Bonolis, ciao Laurenti.
L'unico momento di share della serata è finito.
Comincia il festival vero.
Antonella senza il gobbo sarebbe persa, legge ogni minima parola.
Niente spontaneità, niente simpatia, niente leggerezza. Quella leggerezza che proprio ieri mattina in conferenza stampa aveva detto di voler usare come sua arma vincente.
La conduzione è scontata, piatta.
Il momento della prima canzone in gara arriva:
IRENE GRANDI: LA COMETA DI HALLEY.
Ora, Irene ha 40 anni ed è una figa pazzesca, che è sto sacco della spazzatura che le hanno messo addosso?
E sta cosa che esce da dietro?
Mi aspettavo molto di più dal suo stylist.
La canzone è scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle, già autore della hit "Bruci la città".
Ma la canzone è, in realtà, una canzone dei Baustelle cantata da Irene Grandi.
Intendiamoci, io sono una gande fan del gruppo, ma non mi sembra il genere che calzi a pennello a Irene.
Nonostante tutto però apprezzo il coraggio di tornare sul palco dell'Ariston.

Rientra Antonellina-fragolona-Clerici, e e introduce il secondo cantante in gara.
Irene scompare, così come scompariranno tutti i cantanti subito dopo essersi esibiti,lasciando la conduttrice sola sul palco deserto.
I close-up del regista mi infastidiscono non poco.

VALERIO SCANU- PER TUTTE LE VOLTE CHE
Innanzitutto UCCIDETE A PIEDATE GLI STYLIST DI SANREMO.
Sciarpetta mimetica simil pitone morto intorno al collo NO!
La canzone è scritta da Pierdavide Carone, il cantautore mezzo pazzo di Amici di quest'anno, ed è infatti una canzone adatta a lui, non a Valerio.
Il ritmo è troppo veloce, sembra una filastrocca.
NO.

TOTO CUTUGNO- AEROPLANI
Partiamo dal presupposto che a una certa età potresti anche toglierti quell'orecchino col brillantino mega boro, la canzone è antica come sempre.
Stonato come una campana, non c'è bisogno gi aggiugere altro.

Antonellina rientra, e come ha già fatto per i cantanti precedenti, non lascia nessuno spazio al cantante ma presenta il brano e scappa.

ARISA- MALAMORENO'
Il cambiameno di look della cantante è stato una delle novià del festival, ma il cambiamento è solo esteriore. La canzone rispecchia quella spensieratezza con cui si è contraddistinta lo scorso anno, vincendo la categoria giovani.
Però ci aspettavamo tutti qualcosa in più.

A questo punto entra in campo (capita?entra in campo...calciatori..) il superospitone one one mega galattico: ANTONIO CASSANO!
Antonio Cassano?
Parla in una lingua incomprensibile, come sempre.
Sorvolerei.

NINO D'ANGELO E MARIA NAZIONALE- JAMMO JA'
L'unica canzone in dialetto del festival. Maria Nazionale inguainata in un abitino nero stretto(troppo) e Nino che ha perso il suo caschetto biondo per passare a una pettinatura bianchiccia.
I non-campani non avranno capito nulla del testo, almeno per noi è stato così.

MARCO MENGONI- CREDIMI ANCORA
Tutti sanno che i miei ormoni ogni volta che Marco viene anche solo nominato impazziscono. Lo eleggo "meglio vestito della prima serata", però la canzone non convince, purtroppo.
Lui sale sul palco preparatissimo, carico, come se l'Ariston fosse casa tua.
Marco, puoi cantare anche l'elenco telefonico, saresti comunque perfetto.

Antonellina ritorna sul palco per presentare il secondo ospite della serata: il brutto anatroccolo Susan Boyle.
Praticamente, il video di presentazione dura più della sua presenza sul palco.
Il tempo di cantare una canzone, 2 domande e via!
Il festival deve continuare!
Povera Susan, si era pure truccata e sistemata per l'occasione.

SIMONE CRISTICCHI- MENOMALE
Ovazione in sala stampa per lui. Vestito alla Morgan(quindi in maniera pressocchè perfetta), la canzone è divertente e ahimè, veritiera.
Paese di amanti del gossip, l'Italia.
A me viene solo da dire Cristicchi, grazie di esistere.

MALIKA AYANE- RICOMINCIO DA QUI
Sarò sincera, della presenza di Malika sul palco mi importava davvero poco.
Ma a parte i suoi spettacolari capelli che mi hanno lasciata senza parole, con quel ciuffo all'insù, la canzone è malikiana al punto giusto; per fortuna non c'è più il gatto che cade e ha accantonato un pò quel modo di cantare forzato che l'ha contraddistinta nel panorama musicale italiano.
Finirà questo festival in alto in classifica.

PUPO, EMANUELE FILIBERTO E LUCA CANONICI- ITALIA, AMORE MIO
Avrei voluto saltare questa performance, ma mi sembra giusto dedicare un piccolo spazietto anche a loro.
Che non si dica che non siamo democratici.
Cos'è questa cazone?
Un inno all'Italia?
Il testo è retorico al massimo, frasi fatte, Emanuele Filiberto che per quanto possa essere affascinante non è un cantante e mai o sarà, un tenore.
Un'accozzaglia e basta.

La conduttrice rientra e sì, è il momento Morgan.
Come si può omaggiare un'artista squalificato?
Beh semplice, leggendo il testo della sua canzone come se fosse la poesia di Natale di una bambina delle elementari.
Antonellina, non ce l'hai una dignità?

ENRICO RUGGERI- LA NOTTE DELLE FATE
Alla prima nota, il mio commento è stato: "SORPRENDOOONTE!", ma poi è la solita canzone ruggeriana.
Nè carne nè pesce.

SONOHRA- BABY
I fratellini son cresciuti. Il biondo ha finalmente imparato a cantare, ma il moro ha dimenticato come ci si veste.
I giornalisti amano questo pezzo, a me lascia un pò l'amaro in bocca.
Testo un pò scontato,una noia mortale.
E mi dispiace un sacco.

POVIA- LA VERITA'
E' incredibile come le sue canzoni siano sempre uguali.
Vuole stupire per i temi che affronta, che non toccano il solecuoreamore, ma il risultato è lo stesso del piccione sul cornicione.
E poi dai ma cosa sono quelle catene da motorino attaccate al collo?
Povia, sei incommentabile.

IRENE FORNACIARI FEAT.NOMADI - IL MONDO PIANGE
La figia di Zucchero si chiede perchè il mondo piange. Argomento filosofico e toccante, davvero.
La loro presenza sul palco non la capisco proprio.

NOEMI- PER TUTTA LA VITA
Puntavamo tutto su di lei, noi della Hit Chart. Non delude le aspettative, lei e i suoi capelli rosso fuoco.
Si blocca un attimo, ingoiando la parola invece di farla uscire, ma la canzone non è niente male.
Potenziale podio per Noemi?

Chiude la serata FABRIZIO MORO- NON E' UNA CANZONE
Reggae a Sanremo! Batterista donna!
Grazie Fabrizio, ci hai fatto chiudere in bellezza una serata davvero triste.

La terza e ultima ospite di questa deludente prima puntata è lei, Dita von Teese, meglio conosciuta come la regina del burlesque.
Sensualissima, un ò inquartata rispetto a come la ricordavamo, si esibisce nel suo sexy numero mostrandosi come mamma l'ha fatta e finendo per farsi un bagnetto in una coppa di champagne.
Divertente, sensuale, ciò che volete.
La sala stampa è tutta incollata al mega televisore.
Però che c'entra tutto questo con Sanremo?
Cassano, il burlesque...bah.

La conduttrice annuncia i 3 eliminati:
TOTO CUTUGNO
NINO D'ANGELO
PUPO, EMANUELE FILIBERTO,LUCA CANONICI.

Ammetto che il fatto che Nino D'Angelo sia stato eliminato mi dispiace un sacco.
C'era di peggio.

Fine della puntata.
Sono sconvolta dalla non professionalità della Clerici, dai buchi che non è stata capace di riempire e dalla noia.
Speriamo in una seconda serata migliore.
Andiamo a lavorare, che è meglio.

Denise.

Nessun commento:

Powered By Blogger